Descrizione
“Uno torna a casa stanco per aver lavorato tutto il giorno e trova una poltrona scomoda.”
Da qui ha inizio la discussione di Bruno Munari a proposito della scelta fra estetica e funzionalità quando si progetta un mobile. Per argomentare la sua tesi, Munari analizza il caso più evidente: quello della poltrona. Esistono tantissime varietà di seduta sulle quali vi sarà capitato si sedere: quelle bassissime, quelle col sedile lungo, quelle spigolose, etc.
“Ma dite la verità: come è riposante una comune sedia a sdraio da cento lire.”
In un testo divertente, intelligente e arguto, in pieno stile munariano, il grande designer ci ricorda quanto si possa andare avanti mille anni a inventare mobili che cambiano al susseguirsi delle mode, quando invece basterebbe perfezionare i modelli più comodi fra quelli già esistenti, senza perderne mai di vista lo scopo finale, la funzionalità, e facendoli durare nel tempo. A fare eco alle parole di Bruno Munari ci pensano le 14 fotografie che, in tutta la loro ironia, già accompagnavano il testo nel 1944, sul numero 202 della rivista Domus.