Un cane pigro ma visceralmente innamorato della tipografia e, in generale, della cultura visiva. È il simbolo di una casa editrice indipendente, nata a Milano in un – ovviamente pigro – giorno del 2012.
Il suo nome è proprio Lazy Dog, una sintesi del celebre pangramma inglese «The Quick Brown Fox Jumps Over the Lazy Dog», utilizzato nel disegno di un carattere per visualizzare la resa delle singole lettere man mano che vengono disegnate.

Una casa editrice a cui noi di Mutty teniamo molto, tanto da essercene innamorati già nel 2016. Ci siamo conosciuti grazie a Francesco Ceccarelli, partner e direttore creativo dello studio Bunker di Modena, grande amico di Mutty e art director della casa editrice. Mutty ha deciso di farne parte diventandone socio, con la nostra Sandra Gobbato come consulente editoriale.
Il primo motivo di questo innamoramento è stata la vocazione dei suoi fondatori, quella alla calma, al tempo necessario per fare le cose bene, anzi benissimo. L’obiettivo che Lazy Dog si è posta sin dalla sua nascita è infatti perseguire una qualità complessiva dei libri, tanto nei contenuti quanto nella forma, trasmettendo ai lettori la stessa passione con cui i libri vengono creati. Diventare, insomma, una vera fonte d’ispirazione.
Il secondo motivo è la commistione, il mescolamento, la sperimentazione. Sia tra generi sia tra lingue e culture, tanto che sono diventate strategiche per la casa editrice le co-edizioni all’estero.
Un terzo – ma non ultimo – motivo è la voglia di divertirsi, oltre che di lavorare. Come abbiamo fatto, per esempio, in occasione del decimo compleanno di Lazy Dog, con una piccola grande festa organizzata proprio nel nostro spazio culturale a Castiglione delle Stiviere (MN).
Insieme abbiamo ideato e pubblicato il libro di Olimpia Zagnoli, La Grande Estate, proprio nell’estate 2016, a oggi fuori catalogo. Nato in seguito a una residenza d’artista e workshop nel borgo toscano di Castagneto Carducci (LI), le illustrazioni e gli appunti visivi tracciati nel corso di quella esperienza sono diventate delle opere a cui abbiamo dedicato una mostra a settembre dello stesso anno.
È stato nostro ospite James Clough, calligrafo e docente, in dialogo con Luca Barcellona per la presentazione della prima edizione de L’Italia Insegna, uno dei best seller in casa Lazy Dog.


Una casa editrice con la quale siamo cresciuti e abbiamo costruito parte della nostra programmazione culturale. Alcune delle mostre che negli ultimi anni Mutty ha dedicato a illustratori italiani sono state accompagnate da una pubblicazione firmata Lazy Dog: I ragazzi del Bazar di Kashan di Guido Scarabottolo, La settimana bianca di Emi Ligabue, Dandelion di Elisa Talentino e Patagonia di Lorenzo Mattotti, tutte a cura di Melania Gazzotti.
La bellezza, a volte, paga. E i numeri lo dimostrano. Fino ad oggi sono stati pubblicati quasi cinquanta titoli, tra i quali – per fare qualche nome – I negozi di Aoi Huber Kono, Caleidoscopica di Olimpia Zagnoli, L’Architettura degli Alberi di Cesare Leonardi, Il sospiro della mamma di Ayumi Kudo, Bob Noorda. Una vita nel segno della grafica di Francesco Dondina. (Si possono acquistare direttamente sul nostro shop)

Cosa significa oggi dare alle stampe un volume di qualità?
Riccardo Bello: Significa prima di tutto partire da lontano: dal grado di interesse nei confronti di un certo argomento o espressione e dal senso di una sua pubblicazione, dalla scelta dell’autore o dell’artista e dei collaboratori; significa partire dalla capacità di immaginare il libro quando è ancora un’idea o addirittura quando non c’è neanche quella, ma di un determinato lavoro, studio o contesto esiste soltanto materiale più o meno ordinato.
Con il lettore e il pubblico a cui è rivolto il volume in mente, dare alle stampe un libro di qualità significa partire necessariamente da qui, dalla passione e dall’immaginazione.
In secondo luogo, una volta circoscritto il tema e dato un senso all’opera, significa prestare molta attenzione a tutte le fasi del processo: dalla redazione alla traduzione, dalle scelte grafiche e di stile a quelle dei materiali; significa curare ogni dettaglio della fabbricazione.
Usando una metafora, mutuata direttamente dalla cucina di Mutty, possiamo paragonare un libro a una pietanza: per essere di qualità deve partire dalla scelta degli ingredienti, che in primis devono essere di qualità, poi vanno cucinati a regola d’arte e con passione e infine presentati con gusto.
Tutto ciò ha un costo che purtroppo non sempre viene riconosciuto, spesso nemmeno percepito nella sua interezza. La sfida per noi, quindi, è trovare un equilibrio, nella complessità del nostro tempo, tra gli innumerevoli fattori che la compongono. Compito tutt’altro che semplice a cui ci dedichiamo anima e cuore.

Un sogno editoriale nel cassetto?
Francesco Ceccarelli: Di sogni ce ne sono tanti, per fortuna. Tra progetti del passato da riproporre e autori contemporanei da valorizzare, c’è solo da decidere cosa fare e come, trovare il giusto equilibrio tra le uscite e passare attraverso la nostra visione del progetto editoriale e grafico.
Tanti dei nostri libri sono stati sogni nel cassetto, anzi piccoli desideri che nello svolgersi del progetto sono diventati grandi sogni, penso ad esempio a Pittori di Cinema, nato per essere un libro dedicato a Sandro Symeoni, uno dei più grandi ‘cartellonisti’ del cinema italiano, e poi diventato, grazie all’immensa cultura di Maurizio Baroni, una vera e propria ‘bibbia’ di quell’arte ormai scomparsa, con opere e biografie di altrettanti autori incredibili; o anche al recente Invisibile, che per me è ‘il libro che avrei sempre voluto fare’ di Franco Fontana, uno dei miei grandi maestri, che mi ha insegnato a vedere, e che meritava un libro come mai ha avuto nella sua lunga carriera; ancora, i libri con Lorenzo Mattotti, Patagonia e Cinema Mattotti, mi fanno pensare a quando, da ragazzo, scoprii il suo Fuochi, i colori delle tavole mi facevano impazzire, chi avrebbe mai detto che tanti anni dopo avremmo lavorato insieme (se non è un sogno questo!).
Vado avanti: L’Architettura degli Alberi, libro scoperto ai tempi dell’università di Architettura, opera immensa e senza tempo, quale gioia averlo ora nel nostro catalogo e aver contribuito a portare Cesare Leonardi (di cui frequentavo lo studio anni fa) e Franca Stagi fuori dai confini nazionali, con le condizioni inglese con Princeton, francese con Fondation Cartier, e spagnola con Santa & Cole; Caleidoscopica di Olimpia Zagnoli, altro libro che abbiamo desiderato e fatto maturare a lungo con Olimpia e Melania Gazzotti, e un grandissimo successo già al pre-order; il libro intervista di Francesco Dondina a Bob Noorda, Una vita nel segno della grafica, un altro dei miei personali maestri, un testo per me fondamentale, uscito la prima volta nel 2013, che aveva ancora molto da insegnare.
Pensando ai prossimi progetti: una monografia dedicata al lavoro di Aoi Huber Kono, autrice giapponese straordinaria, di cui abbiamo già pubblicato l’inedito I negozi, il progetto è iniziato più di un’anno fa, contiamo di completarlo per Natale; e un libro inedito di Katsumi Komagata ispirato alla figura di Mirò, abbiamo avuto un incontro alla Fondazione di Palma di Maiorca, uscirà l’anno prossimo.
Insomma questi sogni stanno già uscendo dal cassetto!